"Se vuoi un'automobile d'epoca magnificamente progettata e costruita, che sia adatta all'uso di tutti i giorni, veloce da confrontarsi con il traffico odierno, economica da gestire, e non così complicata che la sua manutenzione si trasformi in un incubo, prova a pensare ad una Fulvia.
È probabilmente il capolavoro di meccanica economicamente più accessibile che rispetta tutte queste caratteristiche."
Al termine degli anni cinquanta il controllo della Lancia S.p.A. passò dalla famiglia Lancia all'Ing. Pesenti. La nuova proprietà adottò una strategia più commerciale e dopo i buoni risultati della Appia e della Flavia decise di produrre una nuova vettura di piccola cilindrata
Il progetto fu diretto dal Prof. Ing. Antonio Fessia ed il nuovo modello dovette rispondere alla sua particolare filosofia: trazione anteriore e un motore compatto con configurazione a quattro cilindri a V Stretto.
Partendo dalla prima Berlina, dotata di un 1100 cc che erogava 58 CV, il modello si evolse con due differenti forme di carrozzeria e la motorizzazione venne sviluppata fino ad ottenere 132 cv.
Al termine degli anni sessanta la FIAT acquisì la Lancia e a metà degli anni settanta la produzione della Fulvia e degli altri modelli di progetto Lancia cessò per essere sostituita da modelli disegnati dalla FIAT.
La Fulvia è uno dei modelli più importanti della storia della Lancia sia per l'innovazione tecnologica che per i risultati conseguiti, soprattutto per il titolo Internazionale Rally vinto nel 1972 da Munari-Mannucci con il Fanalone. La Fulvia Coupé Rallye 1.6 HF aprì la strada alla Stratòs HF.
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